Metodo Filippo Ongaro

Il Metodo Filippo Ongaro. Stile di vita e giusto mindset sono il segreto per allungare la vita, ma, soprattutto, per restare in forma e felici fino a 100 anni (e più…)

Dr Filippo Ongaro metodo Ongaro
Dr Filippo Ongaro metodo Ongaro

 Filippo Ongaro, medico e Longevity Coach:

Per rallentare il passare del tempo occorrono attenzione, dedizione e costanza”.
“No al fai da te. Affidatevi agli esperti. E non dimenticate che oggi sempre più farmacie stanno diventando Longevity Hub di prossimità” .

A inaugurare la saga moderna della longevità a qualsiasi prezzo fu Michael Jackson, Re del Pop noto anche per la sua camera iperbarica anti-age. Jackson è seguito dal noto imprenditore Hi-Tech Brian Johnson. Sembra investa due milioni di dollari per sottoporsi a trasfusioni con il sangue del figlio per ringiovanire e altre terapie di reverse-aging. Inoltre mancano trattamenti extra lusso con cellule staminali, cocktail di integratori pseudo-miracolosi, CryoSuite nei centri longevity esclusivi, costosissimi.

Eppure, dal punto di vista scientifico, l’elisir di lunga vita è molto più accessibile di quanto pensiamo e ha come unici “costi” la nostra attenzione, costanza e dedizione. Ecco perché giocare d’anticipo per prolungare la giovinezza di corpo e mente è sempre più cruciale.

Il Metodo Filippo Ongaro. Ecco cosa spiega il Dr. Ongaro, Longevity & Lifestyle Coach ed ex medico degli astronauti presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

“Le abitudini quotidiane di un individuo possono addirittura avere un peso maggiore della stessa genetica nel migliorare l’aspettativa di vita. Si tratta di uno stile di vita accessibile a tutti, che porta al benessere psicofisico e aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie croniche o degenerative. Il vero obiettivo di un percorso pro-longevity, infatti, non è solo aggiungere anni alla vita, ma arrivare a 100 anni mantenendo il miglior livello possibile di fitness e felicità”.

Ma quali sono le abitudini da adottare per mettere in pratica la longevità ogni giorno? Il Dr. Ongaro ne ha individuate almeno sei, non prima però di essersi affidati alla consulenza personalizzata di un esperto.

Ora anche i farmacisti, stanno diventando veri esperti di prossimità in tema longevity.

Il Metodo Filippo Ongaro. Da Farmacia a Longevity Hub

Il 70% del nostro invecchiamento dipende dallo stile di vita, dalla combinazione di sana nutrizione, movimento, buona qualità del sonno e cura olistica del benessere. Ma anche se la genetica incide solo in una percentuale del 30%, diventa cruciale avere un approccio scientifico personalizzato.

In questo scenario, la Comunità Scientifica dei Farmacisti Preparatori presenti sul territorio assume un ruolo di primissimo piano.

I farmacisti, tramite specifici percorsi di alta formazione, diventano, infatti, dei veri esperti di prossimità in grado, attraverso una consulenza personalizzata che si fonda anche su test genetici e epigenetici, di guidare scelte consapevoli per contrastare la senescenza cellulare.

Un esempio di farmacia di “nuova generazione” è la Comunità Scientifica dei Farmacisti Preparatori legata ai laboratori Unifarco. Da sempre promuove la diffusione della cultura del benessere attraverso la formulazione innovativa di prodotti nutraceutici distribuiti in oltre 6.300 farmacie in sei Paesi europei. Di queste 1.800 sono in Italia.

L’approccio GenAge®

In questa prospettiva, all’interno della Comunità Scientifica dei Farmacisti Preparatori, in collaborazione con Metodo Ongaro Switzerland SA, è stata formulata la linea GenAge®. Essa racchiude i migliori principi attivi per favorire l’autofagia e la mitofagia, contrastare la sarcopenia e la glicazione e prolungare il benessere cerebrale e cognitivo. Grazie al GenAge® Cellular Longevity Test è, inoltre, possibile “scattare” la fotografia delle predisposizioni genetiche individuali. E anche di come lo stile di vita compensa o amplifica le predisposizioni per poi definire le priorità nella strategia personalizzata pro-longevity. Il costo degli integratori GenAge varia da 35 a 80 euro.

Per maggiori informazioni sulle farmacie nelle quali è possibile sottoporsi al test: www.genage.it/le-farmacie

Il Metodo Filippo Ongaro. La longevità in pratica

  1. Nuove abitudini:

Dai ritmi circadiani alla meditazione Il controllo dei processi epigenetici e neuroplastici che permettono di sviluppare una longevità sana si fonda sulla ripetitività dei giusti stimoli nel tempo. La sfida è quindi quella di creare nuove abitudini salutari che vadano a sostituirsi a quelle vecchie

In pratica…

Seguire i ritmi circadiani – la naturale alternanza sonno-veglia, l’esposizione alla luce naturale, l’assunzione dei pasti a orari regolari e della cena prima del tramonto; muoversi ogni giorno e coltivare relazioni socialmente appaganti; meditare per ridurre lo stress e la tensione e ringraziare ogni giorno per almeno tre cose belle presenti nella nostra vita.

  1. Lotta ai radicali liberi e all’infiammazione (anche a tavola):

Una dieta bilanciata e ricca di nutrienti e anti-ossidanti – frutta e verdure di stagione, ad esempio – è fondamentale per contrastare l’azione dei ROS (Radicali Liberi). Essi sono i materiali di scarto del metabolismo che danneggiano le membrane cellulari determinando l’invecchiamento di DNA, proteine e strutture lipidiche. Proprio grazie alla funzione “bersaglio” svolta dagli anti-ossidanti – i bersagli sui quali i Ros concentrano la loro azione, risparmiando le membrane cellulari  è possibile rallentare l’invecchiamento di tessuti come la pelle e le arterie, contribuendo alla prevenzione di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e perfino oncologiche.

In pratica…

La lotta ai radicali liberi parte anche dalla tavola. In primis occorre ridurre i prodotti industriali che favoriscono l’infiammazione, prodotti da forno con olio di girasole, prodotti con grassi idrogenati, quantità eccessive di zuccheri raffinati. Bisogna invece prediligere pesce azzurro, ricco di omega 3, cereali integrali, olio extravergine d’oliva, avocado, frutta a guscio, legumi, molte verdure di stagione. Inoltre, nel carrello della spesa non dovrebbero mai mancare mele, frutti di bosco, uva, tutti ricchi, tra l’altro, di quercetina.

E ancora: integrare la dieta con molecole con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, come: la quercetina e l’astaxantina, ma anche il coenzima Q10, l’acido alfa lipoico, le vitamine C ed E.

Evitare l’esposizione eccessiva ai raggi UV, il fumo di sigaretta, la sedentarietà, troppo stress psicoemotivo 

  1. Protocolli di allenamento mirati

Il mantenimento della massa muscolare e ossea, e la loro sollecitazione tramite specifici allenamenti, è essenziale per la regolazione neuroendocrina e la secrezione di specifici ormoni. Ad esempio il testosterone e l’ormone della crescita, che contribuiscono al mantenimento della qualità della vita, anche nell’anziano.

Basti pensare che la perdita di consistenti quantità di muscolo inizia già attorno ai 30 anni e aumenta dopo i 60: in media si perde il 3-8 per cento della massa muscolare per decade.

In pratica…

Attività fisica quotidiana (camminare, salire le scale)

Allenamento mirato 2 o 3 volte a settimana, sia di tipo aerobico che per la forza.

Eseguire un programma progressivo con i pesi, ossia un programma che nel tempo preveda di lavorare su incrementi dei pesi utilizzati, delle ripetizioni, delle serie

  1. Gestione positiva dello stress: attenzione alla solitudine

La capacità di reagire in modo positivo allo stress della vita quotidiana è fondamentale per rallentare l’invecchiamento e tenere sotto controllo i livelli di cortisolo nel sangue. Questo ci consente, infatti, di mandare segnali protettivi ai nostri telomeri, regolando l’attività delle telomerasi in modo naturale e rispettando l’equilibrio dell’organismo.

Da non sottovalutare, infine, anche i danni clinici causati dalla solitudine, emersi di recente anche dallo Study of Adult Development di Harvard, che sottolinea il ruolo chiave delle relazioni sociali per una longevità più felice.

  1. Innescare il silenzio metabolico con il digiuno

Il «silenzio metabolico» che si attiva durante il digiuno per un certo numero di ore consecutive, è fondamentale per limitare i danni molecolari e ottimizzare il processo di riparazione cellulare. In alternativa è possibile ottenere lo stesso risultato con una forte riduzione dell’apporto calorico.

Il silenzio metabolico indotto dal digiuno permette, infatti, di ridurre al minimo i livelli di insulina e di altri fattori di crescita potenzialmente pericolosi nel contesto di cellule tumorali alterate. Inoltre consente di favorirne l’eliminazione attraverso processi di autofagia, mitofagia e apoptosi.

In particolare, gli effetti benefici del digiuno si manifestano sulla riduzione dell’ipertensione, sul metabolismo e su numerosi parametri biochimici, tra cui i livelli di colesterolo e dei trigliceridi.

In pratica…

Il protocollo più popolare è il digiuno intermittente 16/8, ossia 16 ore consecutive di digiuno e una finestra di 8 ore in cui inserire i pasti.

Altri approcci parlano invece di 24 ore consecutive di digiuno o oltre ma dovrebbero essere svolti sotto controllo medico. I protocolli a intermittenza sono sicuramente i più semplici, e tra questi il più efficace sul piano dei risultati è saltare la cena.

In alternativa si possono fare alcune giornate di restrizione calorica (700-800Kcal) con specifici cibi funzionali, ottenendo risultati simili al digiuno.

  1. L’importanza della Nutraceutica

“Occorre dimenticare la vecchia favola che il cibo ci fornisce tutto quello che serve per invecchiare al meglio, perché semplicemente non è vero e non esiste alcun dato a supporto di questa tesi. Al contrario, ci sono dati che indicano che le microcarenze croniche sono diffuse e sono degli acceleratori del processo di invecchiamento”, raccomanda il medico e Longevity Coach.

In pratica…

Il Dr. Ongaro suggerisce di farsi guidare da un medico o un farmacista esperto in nutraceutica all’eventuale integrazione quotidiana con alcune sostanze particolarmente utili. Tra queste: un complesso multivitaminico contenente le vitamine del gruppo B, la vitamina E, la vitamina A, la Vitamina D, la vitamina C, rame, zinco, selenio, manganese. L’Astaxantina, un carotenoide con potente protezione antiossidante, antinfiammatoria e vasoprotettiva. Inoltre la Quercetina, un polifenolo con una forte azione antinfiammatoria e antiossidante, e proprietà cardioprotettive, neuroprotettive e neurotrofiche.

Ed infine, il Pterostilbene, uno stilbenoide con azione protettiva sul cuore ed i vasi, che facilita il dimagrimento, regola la glicemia, protegge il fegato e il cervello. Il tutto a dosaggi adeguati e meglio se guidati da un’analisi genetica delle predisposizioni individuali.

Dr Filippo Ongaro

www.metodo-ongaro.com

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