Cooking Show Museo Diocesano Salerno alici
Eleonora Cozzella con lo chef Pasquale Torrente

Praesentia, 3a tappa Salerno: “Alici nel paese delle meraviglie”

di Alessandro Trani

Il sole di giugno ci accoglie a Salerno, città portuale dove il respiro del mare si mescola a quello della storia. Il cortile seicentesco del Museo Diocesano San Matteo è la cornice d’avvio del terzo appuntamento di Praesentia. Gusto di Campania. Divina, progetto esperienziale promosso dalla Regione Campania che, tra aprile e dicembre, attraversa il territorio campano in 8 tappe, tra cultura, enogastronomia e turismo sostenibile.

Salerno e  dintorni:  tra  storia,  sapori,  accoglienza mediterranea  e… alici “in tutte le salse…”

La prima giornata del nostro tour comincia con una visita guidata al maestoso Duomo di Salerno, un capolavoro di architettura romanica dedicato a San Matteo, patrono della città. È il cuore sacro e artistico della città, dove ogni pietra racconta una storia lunga quasi mille anni.
Il sole filtra tra le colonne dell’atrio, accarezzando sarcofagi romani e lapidi medievali. Varcando il portico romanico, sormontato da un imponente campanile a bifore, si resta colpiti dal contrasto tra l’austerità esterna e lo sfarzo dell’interno. Navate laterali che conducono a cappelle rinascimentali, un pulpito cosmatesco che brilla di tessere dorate, e poi, dietro l’altare maggiore, il tesoro più prezioso: la Tomba di San Matteo, patrono della città. Qui, dal 954, riposano le reliquie dell’evangelista, meta di pellegrini in preghiera.
Una scalinata marmorea scende verso uno spettacolo inaspettato: la cripta seicentesca, un’esplosione di oro, affreschi e stucchi che avvolgono le reliquie del santo. Pareti affrescate da Belisario Corenzio con episodi della vita di Matteo, volte che sembrano sfiorare il cielo, e al centro, una statua dell’evangelista che quasi ti osserva.
Il Duomo nasconde sorprese: sotto il presbiterio, resti di una basilica paleocristiana, mentre nel vicino Museo Diocesano San Matteo si svelano codici miniati e tesori longobardi. E se le colonne del cortile potessero parlare, racconterebbero di normanni, crociati e pellegrini diretti in Terra Santa.

Il Museo Diocesano “San Matteo”

Il Museo Diocesano San Matteo è un vero e proprio scrigno d’arte, custode di un patrimonio straordinario che racconta secoli di storia e cultura campana. Al suo interno, il celebre ciclo degli avori si impone come un tesoro unico al mondo: 64 tavolette medievali, intagliate con maestria tra l’XI e il XII secolo, ci regalano 34 scene sacre che sembrano prendere vita tra le pagine della Bibbia. Accanto a questi capolavori, antichi codici miniati ci parlano di devozione e potere, con il prezioso Pontificale due-trecentesco che sfoggia stemmi nobiliari e miniature di rara finezza. E poi c’è la pinacoteca, un viaggio affascinante tra tavole e tele che, dal Medioevo al ‘700, svelano l’evoluzione dell’arte nel Mezzogiorno. Qui, ogni opera è una pagina di storia, un frammento di bellezza che ancora oggi emoziona.

Talk tra medicina antica, innovazione e Dieta Mediterranea

La sala del Museo Diocesano San Matteo si è presto animata per l’evento principale, aperto al pubblico previa registrazione online. A presiedere l’incontro, la Prof.ssa Elisabetta Moro, Professore di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” e di Storia della gastronomia dei Paesi dell’area mediterranea presso l’Università “Federico II” di Napoli, affiancata dal Dott. Felice Casucci, Assessore alla Semplificazione Amministrativa e Turismo della Regione Campania.

L’assessore Casucci: «il mare è il nostro racconto più sincero»
«Con ‘Alici nel Paese delle Meraviglie’ celebriamo la filiera blu che da secoli nutre e ispira la Campania» – ha sottolineato Felice Casucci durante il suo intervento. «È nel dialogo tra cultura e gastronomia che il nostro territorio rivela la sua identità più autentica, capace di attrarre un turismo colto, esperienziale e sostenibile».

Il ricco parterre di rappresentanti delle istituzioni campane

Oltre all’Assessore Casucci, hanno preso parte all’evento numerose altre personalità istituzionali della Campania:

  • Rosanna Romano, Direttore della Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania;
  • Alessandro Fimiani, Commissario dell’Agenzia Campania Turismo;
  • Fortunato Della Monica, Sindaco di Cetara;
  • Daniele Milano, Sindaco di Amalfi
  • e – per il Comune di Salerno – il Sindaco Vincenzo Napoli, l’Assessore al Turismo Alessandro Ferrara e la Direttrice del Museo Diocesano “San Matteo” Carmen Rossomando.

Interessante e coinvolgente è stato l’intervento della Prof.ssa Francesca Marino, nutrizionista e docente del Corso di Educazione alimentare e nutrizione all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Il suo contributo, dal titolo accattivante “Alici nel Paese delle Meraviglie”, ci ha trasportati in un viaggio in bilico tra sapere scientifico e cultura alimentare mediterranea. Con tono vivace e competente, ha smontato alcuni luoghi comuni legati all’alimentazione, offrendo 5 consigli – semplici ma preziosi – per abbracciare uno stile di vita sano e sostenibile. Inevitabile il richiamo alla gloriosa Scuola Medica Salernitana, culla del sapere medico medievale, primo esempio storico di approccio integrato tra cura e prevenzione. Un faro per studiosi, medici e filosofi di tutta Europa, e – come ha sottolineato la professoressa – antesignana dell’idea moderna di medicina preventiva.

Tornando al titolo dell’intervento, le alici – simbolo gastronomico e nutrizionale del nostro mare – si sono trasformate in protagoniste di un racconto che intreccia sapore e salute. Ricche di omega 3, sali minerali e proteine nobili, le alici – così come tutto il pesce azzurro – rappresentano un alleato naturale per il benessere quotidiano, spesso sottovalutato nell’immaginario collettivo. Un vero e proprio scrigno di proprietà benefiche, che la tradizione mediterranea ci invita a riscoprire con sguardo nuovo.

Un talk brillante e ricco di stimoli

L’evento è stato arricchito dalla presenza, tra gli altri, del direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa, e di ospiti sociali come Nicola Merola della Cooperativa Stalker (Eboli) e l’Associazione Duna di Sale (Salerno – presieduta da Daria Limatola), che hanno presentato alcuni loro progetti intrecciando racconti di territorio, memoria e sostenibilità.
É stato un talk brillante, capace di intrecciare saperi antichi e riflessioni contemporanee sul nostro modo di vivere e mangiare, ricordandoci quanto cultura e innovazione possano convivere a tavola, e non solo.

Cooking show: alici regine del gusto

Il momento più gustoso prende forma nel cortile assolato del Museo. A condurre il cooking show, la giornalista gastronomica Eleonora Cozzella, direttrice de Il Gusto (GEDI), con due interpreti d’eccezione: Pasquale Torrente del ristorante “Al Convento” di Cetara e lo chef stellato Antonio Dipino de “La Caravella” di Amalfi. Le alici, regine indiscusse della Costiera, si trasformano in piatti che sposano tradizione e innovazione: alici marinate, alla scapece, ma anche ripiene, adagiate su friarielli e profumate con colatura di Cetara. Ad accompagnare il tutto, eccellenze vinicole campane: il Furore Costa d’Amalfi Bianco DOC di Marisa Cuomo e il Core Aglianico IGT di Montevetrano. Segue una ricca degustazione del Gran Piatto delle Eccellenze Salernitane, tra mozzarella di bufala del Caseificio Rivabianca, ricotta di bufala, nocciola di Giffoni IGP, caponatina e altre bontà firmate Coldiretti Salerno.

Durante la degustazione, Eleonora Cozzella ha invitato a salire sul palco la giornalista Monica Piscitelli, content creator e degustatrice professionista, che ha portato la sua competenza nello storytelling enogastronomico, valorizzando i vini degustati con un approccio comunicativo esperto. Complice una carriera collaborativa con prestigiose guide enogastronomiche e testate specializzate, ha arricchito l’evento con la sua passione per la cultura del cibo e del vino campani.
É seguita la degustazione di Olio EVO Colline Salernitane DOP (Oleificio Torretta), guidata dall’esperta frantoiana Anna Maria Provenza.
Per il dolce arrivederci, un delizioso Croccante di Nocciola IGP dell’Azienda Nobile è stato accompagnato da “Concerto”, liquore alle erbe del Liquorificio Tentazioni, ispirato al tradizionale nocino.
Ha chiuso in bellezza Aurora Giglio, riaccendendo la magia della posteggia napoletana: voce appassionata, chitarra vibrante e mandolino scintillante hanno riecheggiato tra le mura, trasformando l’evento in un viaggio nel tempo. Un tributo sonoro alla tradizione, dove poesia popolare e memoria collettiva si intrecciano, regalando al pubblico l’anima autentica di Napoli.

Paestum: tra ospitalità e radici contadine

Dopo il tripudio di sapori del “gran piatto delle eccellenze salernitane”, il nostro gruppo di giornalisti ha raggiunto Paestum per il check-in presso l’Hotel Esplanade, raffinata struttura immersa tra mare e storia. L’accoglienza è avvenuta in un contesto elegante e rilassante, impreziosito da una grande sala dal design sobrio e luminoso, perfetta sintesi tra funzionalità e stile. Le camere, ampie e confortevoli, offrono un riposo rigenerante dopo le attività della giornata, mentre all’esterno un giardino curatissimo – punteggiato da enormi cactus e piante mediterranee – avvolge gli ospiti in un’atmosfera esotica e lussureggiante. Al centro, una splendida piscina regala uno scorcio di quiete e bellezza, incorniciata dal verde e dalla luce morbida del tardo pomeriggio.

Cooking class – imparare a fare la pasta fatta a mano

Il nostro tour immersi nella natura della Piana del Sele prosegue con la cooking experience presso la storica Tenuta Seliano, azienda agrituristica a conduzione familiare. Accolti dalla signora Bellelli, abbiamo avuto l’occasione di scoprire l’anima più autentica del Cilento, preparando con le nostre mani le tradizionali lagane che abbiamo poi gustato con degli ottimi fagioli bianchi dopo aver prima gustato vari antipasti. La serata si è infatti conclusa con una cena di benvenuto all’interno della masseria, un convivio sotto il portico, tra il canto delle cicale e il profumo della terra, per celebrare la cultura del cibo come atto d’amore e appartenenza.
Ogni portata – dalle pizzette fritte con pomodoro e formaggio grattugiato, ai peperoni in padella con olive e capperi, melanzane ’mbuttute e alla parmigiana, fagiolini con patate, zucchine fritte alla scapece (o anche “alla Paestum”), fino alla soppressata e ai latticini di bufala – ha raccontato un pezzo di identità campana in un racconto vivente della Dieta Mediterranea.
La cena, sotto il portico della masseria, è un convivio sincero, tra il canto delle cicale e il profumo della terra, che restituisce pienamente il senso profondo della Dieta Mediterranea come cultura, biodiversità e gesto d’amore.

L’agriturismo della Tenuta Seliano include anche un accogliente B&B con 15 camere, che nella bella stagione ospita gruppi italiani e stranieri desiderosi di vivere un’indimenticabile vacanza esperienziale. Tra le attività più apprezzate, le cooking class con la signora Bellelli, durante le quali gli ospiti imparano a preparare la pasta fatta a mano secondo l’antica tradizione cilentana. Per saperne di più www.agriturismoseliano.it

Il tour continua…

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