Secondo la leggenda il nome Gentiana deriverebbe da Genzio (Genthius), antico re dell’Illiria, che per primo avrebbe utilizzato questa pianta a scopo medicinale; Lutea significa giallo, in riferimento al colore dei suoi fiori, per cui si distingue da altre specie di genziana che hanno i fiori di colore azzurro-violaceo. Questa pianta era molto nota ai Romani per le sue proprietà: fu anche citata da Plinio il Vecchio nel suo libro di Storia Naturale, in cui ne parlava come un buon antidoto contro il veleno dei serpenti. Coltivata durante il Medioevo, alcune leggende raccontano di cavalieri vittime di incantesimi d’amore provocati dalla bellezza dei fiori e dal suo fascino mistico. Questa pianta veniva utilizzata per disinfettare le ferite, per eliminare i vermi intestinali e per “l’isteria femminile”, come un tempo si chiamavano i dolori mestruali. A partire dal XIV secolo veniva utilizzata per depurare il fegato e poi per rafforzare l’apparato digerente. A quei tempi si diceva che chi nel suo orto coltivava la salvia, l’assenzio e la genziana, aveva la farmacia a portata di mano.
Per comprendere meglio la genziana, ci facciamo aiutare dalle parole di Steiner che nel corso del 1921 “Geisteswissenschaftliche Gesichtspunkte zur Therapie” dice:
“ …poche’ nell’organismo tutto opera secondo contrapposizioni “polari”, dobbiamo raffigurarci che con l’uso della radice di genziana sono gli organi digestivi a venir più intensamente stimolati; viene rafforzata la motilità degli organi digestivi, dello stomaco e dell’intestino”.
Proprietà. Della genziana si utilizza la radice (essiccata) che contiene vari principi attivi consistenti in sostanze amare. Fra questi i più importanti sono: la genziopicrina e la amarogenzina, la sostanza più amara che si conosca. Contiene anche alcaloidi (genzianina) e diversi zuccheri, enzimi, tannini e pectina. Da sempre usata come antielmintico per i bambini, oggi la genziana è utilizzata specialmente come panacea contro tutti i disturbi digestivi, la febbre e la gotta. I suoi principi amari aiutano anche a stimolare e bilanciare la secrezione dei succhi gastrici e biliari; inoltre stimola la produzione di leucociti utili per combattere le astenie e le convalescenze da malattie infettive, è da ritenersi un buon depurativo del sangue, utile pertanto contro le patologie reumatiche. L’infuso di genziana può essere impiegato per la pulizia del viso contro la pelle grassa e per schiarire le lentiggini mentre il decotto viene usato esternamente per enteroclismi contro i vermi intestinali. La genziana è nota, come fiore di Bach, sotto il nome di Gentian. Gentian è il fiore dell’amarezza, della sfiducia, del pessimismo e dello sconforto dovuto al credere di non avere possibilità di successo, che le cose andranno male. Trova impieghi anche nella medicina omeopatica, sotto forma di granuli, gocce o tintura madre. La si può trovare in farmacia. |
In cucina. La genziana, avendo sapore molto amaro, è utilizzata per la produzione di aperitivi, amari (Fernet Branca…), digestivi (Aperol…), vini aromatici e acquavite oltre ad essere l’ingrediente di pastiglie e caramelle come lo zucchero matricale. |
Attenzione. Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo informativo. Prima di assumere rimedi a base di genziana rivolgersi necessariamente al proprio medico o farmacista.
Dr. Andrea Pitrelli
Farmacista antroposofo
Farmacia Duomo – Milano
duomo@cofa.it
www.cofa.it
tratto da
24orenews.it Magazine Marzo 2022