La stagione teatrale 2025/26 a Milano del Teatro Oscar e Teatro degli Angeli: un inno alla complessità della pace
Ieri mattina, seduto tra colleghi e spettatori affezionati, ho avuto il privilegio di assistere alla presentazione della nuova stagione del Teatro Oscar e del Teatro degli Angeli. E lo confesso: da amante del teatro quale sono, ho provato quel brivido sottile che si prova davanti a un manifesto che osa, interroga, accoglie. “La pace che cerchiamo” – questo il titolo della stagione – non è solo uno slogan, ma una dichiarazione di intenti, un filo rosso che lega artisti e visioni, parole e gesti.
Guidati dal trio artistico Gabriele Allevi, Luca Doninelli e Giacomo Poretti, i due teatri milanesi si preparano ad attraversare, con sensibilità e coraggio, i territori scivolosi dell’animo umano, alternando tradizione e sperimentazione, comicità e spiritualità, voce e silenzio. E lo fanno con ospiti di rilievo assoluto: Toni Servillo, Alessandro Bergonzoni, Laura Marinoni, Arianna Scommegna, Valeria Cescon, le compagnie Scena Verticale e Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt. Nominarli tutti è impossibile, ma basta scorrere il programma per intuire la densità artistica e l’impegno civile che lo animano.
«Il teatro – hanno ricordato i direttori artistici – è da sempre un grande alleato della pace, perché irrompe nei luoghi del potere con ciò che è fragile, vivo, inascoltato. La pace che cerchiamo nasce quando depongo i miei pregiudizi per ascoltare davvero l’altro. È una pace difficile, fatta di domande, non di risposte».
TEATRO OSCAR: TRA GIULLARI, VOCI FEMMINILI E MEMORIE SCOMODE
Un cartellone che abbraccia la vita in tutte le sue sfumature
La stagione si apre con un’esplosione di comicità al Teatro Oscar: “Il Triduo del Giullare” (7, 9 e 11 ottobre) porta sul palco alcuni dei più amati protagonisti della stand-up comedy italiana, tra cui Max Angioni, Federico Basso, Gioele Dix, Angelo Pintus, i PanPers e Luca Ravenna. Un inizio scoppiettante che celebra il potere liberatorio della risata.
Ma il teatro è anche introspezione e memoria. Il 15 ottobre, Toni Servillo darà voce a uno dei momenti più intensi de I Promessi Sposi con “Toni Servillo legge Manzoni”, un viaggio nella profondità dell’animo umano attraverso le parole di Alessandro Manzoni.
A novembre, la regia di Andrea Chiodi ci regalerà due perle: “La Locandiera” di Goldoni (6-9 novembre), in collaborazione con Tindaro Granata, e il ritorno di “La fregatura di avere un’anima” (18-30 novembre), lo spettacolo di Giacomo Poretti che esplora con ironia e tenerezza il difficile compito di essere genitori.
Dicembre vedrà protagonista Laura Marinoni con “La Regina di Saba” (16 e 17 dicembre), un evento che anticipa la rassegna “La Bibbia che non ti aspetti”. A gennaio, il viaggio continua con “Fantasmi” (7-11 gennaio 2026), un omaggio al teatro di Pirandello firmato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, e con Alessandro Bergonzoni che, il 16 gennaio, porterà in scena “Io, Alessandro Bergonzoni”, un racconto intimo e visionario del proprio percorso artistico.
La memoria storica sarà al centro di “Perlasca. Il coraggio di dire no” (27-29 gennaio 2026), in cui Alessandro Albertin racconterà la straordinaria vicenda di Giorgio Perlasca, l’uomo che salvò migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale.
Donne, musica e libertà: il cuore della stagione
Da febbraio ad aprile, il Teatro Oscar celebra il talento femminile con spettacoli che esplorano la forza e la complessità dell’universo femminile. Ippolita Baldini ci farà sorridere e riflettere con “Una ballata per Chiara” (3-8 febbraio 2026), mentre Silvia Boschero ci condurrà nel mondo di Franco Battiato con “Il mare nel cassetto” (5-8 marzo 2026), uno spettacolo musicale che unisce suoni acustici ed elettronici.
Valentina Cardinali esplorerà le relazioni uomo-donna in “Eccoci qui” (18-21 marzo 2026), diretto da Gioele Dix, e Valeria Cescon darà vita a “Lavinia Fuggita” (10-12 aprile 2026), un melologo che celebra la libertà creativa femminile.
Tra gli altri appuntamenti imperdibili, “Il sogno di Galileo” (21-23 aprile 2026), che immagina un incontro onirico tra Galileo e Leonardo da Vinci. E poi, come non lasciarsi incuriosire dal provocatorio “Stand Up for Giuda” (6-10 maggio), in cui Ettore Bassi ribalta la prospettiva sull’apostolo più discusso della storia?
TEATRO DEGLI ANGELI: POESIA, INCLUSIONE E VISIONI FUTURE
Se il Teatro Oscar si conferma crocevia di grandi nomi e riflessioni civili, il Teatro degli Angeli si fa laboratorio poetico e sociale. A inaugurare la stagione sarà Walter Malosti con “Shakespeare/Poemetti” (1-5 ottobre), rilettura appassionata dei due poemetti narrativi del Bardo.
Tra le nuove produzioni, spiccano “Mai più Majorana” (16-18 gennaio 2026), che indaga il mistero della scomparsa del fisico Ettore Majorana, e “Lo scrittore automatico” (24-26 febbraio 2026), un’opera ironica sul rapporto tra intelligenza artificiale e creatività umana.
Il teatro continua anche il suo lavoro inclusivo con Casa Teatro UMANA MENTE e spettacoli come “Superabile” (17 ottobre), “La Buca” (13 novembre) e “La Sagra del Signore della Nave” (15 maggio), proposte di altissimo livello che vedono in scena artisti con disabilità e racconti spesso ignorati dai grandi circuiti.
La musica, infine, avrà uno spazio importante: “Circo Paradiso” (9-14 dicembre) con Fallongo e Caputo, e “VENI, a goodbye“ (12-15 febbraio), esperimento teatrale e corale che reimmagina la tradizione orale del Mediterraneo.
Ma se devo scegliere un titolo che, da solo, sintetizza l’intero spirito della stagione, è “Miracolo a Crotone” (10-15 marzo), firmato Scena Verticale: una riflessione intensa, ambientata in un cimitero surreale, in cui le voci delle vittime della Shoah e della strage di Cutro si incontrano. È lì, tra quelle tombe e quelle parole, che ho colto davvero il senso profondo della “pace che cerchiamo”. La memoria storica torna protagonista anche con “Magnificat” (19-22 maggio 2026), in cui Arianna Scommegna dà voce a una Maria umana e poetica, ispirata ai versi di Alda Merini.
Un teatro che guarda al futuro
Oltre agli spettacoli, la stagione offre una serie di progetti speciali, tra cui il ciclo “La Bibbia che non ti aspetti”, il laboratorio “Atelier Cristofori/Poretti” e il corso “Il teatro della mente”, che esplora il rapporto tra teatro e psiche.
Con un programma così ricco e variegato, il Teatro Oscar e il Teatro degli Angeli si confermano luoghi dove il teatro non è solo spettacolo, ma anche riflessione, comunità e speranza. Perché, come ci ricorda questa stagione, la pace che cerchiamo è quella che nasce dalla comprensione e dall’ascolto.
E il teatro, da sempre, è il luogo dove questa pace può iniziare a germogliare.
Alessandro Trani