smartworking

Da quando la pandemia è entrata di petto nelle nostre vite, la società ha cercato di adottare delle soluzioni d’emergenza, come nel caso dello smart working. Questa modalità era da tempo disponibile, ma poco applicata, per via delle resistenze di un paese poco propenso ai cambiamenti. Ma lo smart working, in un modo o nell’altro, oggi è riuscito ad imporsi anche in Italia, diventando un fattore determinante per le aziende e per i professionisti, dato che ha rivoluzionato (e in meglio) il modo di lavorare.

I lavori più gettonati in smart working

Se si fa eccezione per le professioni digitali e per le varie figure freelance, da anni impegnate in una sorta di smart working, ci sono comunque alcune figure che hanno particolarmente beneficiato di questa modalità di lavoro a distanza. Si fa ad esempio riferimento agli assistenti e al segretariato, insieme agli addetti ai call center e persino ai contabili. Anche i commercialisti hanno “scoperto” una nuova modalità molto profittevole per il proprio lavoro, e lo stesso discorso vale per gli psicologi, insieme ad altre figure legate alle tradizioni del mondo delle professioni.

Nella lista bisogna inserire altre figure professionali come recruiter e addetti al customer care service. Inoltre, tra i lavori svolti più di frequente da remoto vi è anche quello dello sviluppatore, e non potrebbe essere altrimenti, considerando la centralità di questa figura in un’era votata alla digitalizzazione. Per intraprendere questa strada è consigliabile affidarsi a un corso per web developer realmente valido come quello offerto da Epicode ad esempio, che consente di acquisire direttamente online tutte le competenze necessarie per poter abbracciare con profitto questa professione 2.0. Infine, se si considerano i lavori di questa categoria, allora non si potrebbero non citare il SEO e SEM specialist, il copywriter e l’e-commerce specialist.

Lo smart working dopo l’emergenza

Finita l’emergenza finirà anche lo smart working? La risposta per fortuna è negativa, anche se ovviamente il lavoro a distanza verrà modellato in base alle nuove esigenze. Quanto fatto finora può essere visto come una sorta di esperimento obbligato, per via della pandemia e dei vari lockdown, ma adesso la questione verrà regolamentata (cosa che a dire il vero sarebbe già dovuta accadere da anni).

Non potrebbe essere altrimenti, visti i grandi vantaggi garantiti dallo smart working. Il lavoro a distanza, infatti, permette ad esempio di trascorrere più tempo con la propria famiglia e con i bimbi, e di organizzarsi meglio, secondo i propri orari. Secondo gli esperti, inoltre, il mix di questi vantaggi aumenta la produttività del lavoratore, dunque ne beneficia anche l’azienda. In altri termini, ora che l’Italia ha rotto il ghiaccio con lo smart working, difficilmente si tornerà indietro, ma di sicuro si assisterà a dei cambiamenti.

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