Oltre le mete famose: le località italiane che meritano più attenzione

La ripresa del turismo interno in Italia nel 2025 è eloquente grazie ai dati: borghi e micro-destinazioni crescono del 22,5 %, superando i centri d’arte. A rilevarlo sono le ricerche del Centro Studi Conflavoro, che sottolineano anche il desiderio di esperienze “slow” e di contatto autentico. E da questo punto di vista, l’Italia ha tutte le carte in regola per proporre mete lontane dalle rotte frequentate, come le vallate alpine intatte, i litorali mediterranei e le aree interne ricche di storia. Analizziamo alcune località che, per ragioni diverse, meritano maggiore attenzione critica e progettuale in ambito turistico ed esperienziale.

località italiane da visitare ph Angela Marin unsplash

Val Maira, Piemonte occidentale: l’altopiano delle emozioni lente

Situata nella provincia di Cuneo, la Val Maira rappresenta un modello di montagna “low impact”: trekking occitani, valli disabitate e il Voucher Vacanza 2025 che regala notti extra a chi prolunga il soggiorno. Il consorzio locale promuove permanenze lunghe, mobilità a piedi e recupero di architetture in pietra. Il risultato è un flusso contenuto che tutela l’ambiente e sostiene piccole strutture ricettive e prodotti gastronomici tipici.

 

Salento che sorprende: Torre dell’Orso e l’arte dell’ospitalità esperienziale

Nel cuore dell’Adriatico pugliese, Torre dell’Orso ha avviato la rigenerazione del fronte dunale, integrando balneazione consapevole, snorkeling naturalistico e programmazioni serali. Il calendario di spettacoli dal vivo completa l’esperienza multisensoriale. In questo contesto, gli eventi al VOI Daniela Essentia, che combinano comicità, wellness e musica d’autore, elevano ulteriormente la competitività del micro-distretto balneare del Salento orientale fornendo ulteriori attrattive per favorire la permanenza in questa zona.

Irpinia dei castelli: patrimonio diffuso nella dorsale appenninica

Tra Avellino e Benevento, l’Irpinia offre una trama di borghi fortificati, dai manieri longobardi di Ariano Irpino alle torri normanne di Monteverde, immersi in boschi fittissimi. La Fondazione Sistema Irpinia ha lanciato un piano che unisce percorsi enogastronomici, musei digitali e storytelling geolocalizzato. L’obiettivo è trasformare la frammentazione territoriale in strumento di scoperta lenta, rafforzando la reputazione culturale dell’intera area campana, che sta conoscendo da diversi anni una crescita costante nel turismo.

Cilento segreto: Marina di Camerota oltre le spiagge iconiche

Al di là delle cartoline di Palinuro, la costa del Cilento custodisce cale protette e un patrimonio culturale poco promosso. Marina di Camerota, oggi impegnata nella tutela archeologica e nella cogestione del Museo degli Infreschi, offre sentieri marini accessibili in kayak e punti di osservazione carsica. Il racconto integrato di mare e storia distribuisce presenze nell’entroterra e destagionalizza l’offerta balneare, promuovendo una sostenibilità durevole nel tempo. Al convegno “Destinazione turismo-Speciale Campania”  svoltosi a Pietrarsa a maggio 2025 è emerso che il Cilento è tra le destinazioni più gettonate della Campania, a conferma del lavoro di progettazione turistica e di promozione che si sta svolgendo, e ha quindi contribuito al raggiungimento degli oltre 20 milioni di visitatori nella regione nel 2024.

Barbagia autentica: identità che vive tutto l’anno

Posta nel cuore della Sardegna, la Barbagia ha saputo trasformare le celebri Cortes Apertas in una costellazione di rassegne che, fra giugno e novembre, animano villaggi come Tiana e Gavoi con laboratori di tessitura, coros a tenore e degustazioni di pane carasau. L’evento 2025 “Saperi e Sapori” conferma la strategia di puntare su artigianato e agro-ecologia quale motore di resilienza territoriale per tutta la comunità.

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