Chiamato anche “coda cavallina”, per la somiglianza delle sue foglie alla coda dei cavalli, l’equiseto appartiene a un gruppo di piante primitive che non possedeva la facoltà di formare fiori (si riproduce per mezzo di spore, come i funghi).
Rudolf Steiner raffigura come “epoca Lemurica” una fase del tempo primigenio del mondo vegetale che era dominato da immense foreste di felci, equiseti e licopodi. In tale epoca l’elemento del silicio si depositò all’interno delle rocce così come l’elemento sulfureo venne incorporato all’interno delle rocce. Ritroviamo questa polarità silicio-zolfo nell’ equiseto, che nei suoi processi vitali porta al suo interno delle reminiscenze di quei processi avvenuti in quella epoca così lontana. Dobbiamo immaginare, come ci dice Steiner, che «l’aria, in quella epoca, era colma di vapore acqueo ed era attraversata da una luce crepuscolare mentre l’acqua era più fluida di come si presenta oggi» (Steiner O.O 102 “Das Hereinwirken geistiger Wesenheiten in der Menshen”).
Proprietà terapeutiche, benefici dell’Equiseto
L’azione terapeutica dell’equiseto è dovuta al suo altissimo contenuto di minerali come calcio, magnesio, potassio, fosforo, zinco e oligoelementi, distinguendosi per la quantità il silicio (sotto forma di silice). Elemento, quest’ultimo, indispensabile per la sintesi delle fibre di collagene presenti nella cartilagine: studi dimostrano che una bassa concentrazione di silicio causa la demineralizzazione dell’osso e contribuisce all’osteoporosi, pertanto l’integrazione con l’equiseto rappresenta un valido aiuto per la salute delle nostre ossa. Oltre all’accrescimento osseo favorisce la crescita di unghie e capelli. Trova impiego anche come diuretico e antiemorragico: deve le sue proprietà diuretiche alla presenza di flavonoidi, potenziati nella loro azione dai sali minerali che lo rendono particolarmente indicato in caso di gonfiori dovuti a ritenzione, cellulite e cistite. In particolare, il silicio contribuisce a eliminare le scorie metaboliche (urea, acido urico, nicotina ecc.) con effetto depurativo. I minerali contenuti nel suo estratto secco stimolano la produzione di collagene, una sostanza che rende tonici i tessuti, previene la formazione delle rughe e contribuisce a rendere elastica la pelle. Grazie all’azione astringente e cicatrizzante esso viene utilizzato per via topica; viene anche impiegato nel processo di guarigione delle ferite che tendono a non cicatrizzarsi. In questi casi, si consiglia di preparare una soluzione e impacchi, immergendo 10 gr di droga in un litro di acqua; la soluzione dovrà essere poi essere applicata sulla zona interessata.
Quando utilizzarlo. L’equiseto è particolarmente indicato in seguito al passaggio dal caldo estivo al clima autunnale in cui è facile che insorgano i primi dolori ossei e articolari. Esso aiuta anche in caso di ritenzione idrica, cellulite, gonfiori di occhi, gambe e caviglie.
Come tutte le piante può presentare effetti collaterali, rivolgersi sempre al medico o al proprio farmacista in caso di assunzioni di altri farmaci.
Dr. Andrea Pitrelli
Farmacista antroposofo
Farmacia Duomo – Milano
duomo@cofa.it
www.cofa.it
Tratto da
Milano 24orenews italiadagustare Novembre 2021