CAMMEO

Cammeo

il cammeo o cameo  significava una volta un gioiello inciso, minuto e prezioso ed oggi una brevissima apparizione cinematografica o teatrale di un personaggio celebre. La parola giunge in italiano attraverso il lemma dell’antico francese: camaheus.
La sua derivazione è incerta: potrebbe arrivare dallo slavo kamenj pietra, dal greco kamein lavorare faticosamente, oppure, sempre dal greco komma incisione.
Qualcuno vuole che abbia una radice in comune con gemma o che giunga dall’arabo gamà il bocciolo di fiore.

Il cammeo o cameo, vi dirò dopo la trasformazione di questa parola che ha perso una consonante, consisteva in una figura incisa su una pietra con la peculiarità di essere stratificata con sfumature diverse.
Il cammeo, in origine utilizzava un’idea meravigliosa dell’anonimo ma geniale artigiano che l’aveva concepita per colorare diversamente i piani e le figure più o meno sporgenti. In seguito il cammeo divenne una riproduzione ridotta e di grande valore.
La parola cammeo diviene  nel linguaggio dello spettacolo inglesizzato in cameo appunto. In origine, negli anni venti del Novecento, il ruolo cameo, indicava la piccola parte di un personaggio che si distingue dalle altre parti minori.

In seguito “cameo” è venuto a riferirsi a qualsiasi breve apparizione, come personaggio, in un’opera teatrale o cinematografica, una comparsata. Artisti famosi come il regista Hitchcock. I camei si trovano anche nei romanzi e in altre opere letterarie e di solito coinvolgono un personaggio presente in un’altra opera che fa una breve apparizione per definire un’ambientazione dell’universo condiviso. Balzac impiegò talvolta questa pratica, come nella sua monumentale opera la “Commedia umana” dove i personaggi si incrociano e si salutano prendendo strade diverse che Balzac ha tracciato nella sua foresta d’uomini.

Giorgio Cortese
A cura di Giorgio Cortese
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