Biancospino

Non possiamo nominare il biancospino senza che il nostro pensiero non corra alla celebre siepe descritta da Marcel Proust:
“Qui  e là si aprivano le loro corolle con una grazia spensierata, trattenendo  in un’ ultimo vaporoso alone il mazzo degli stami, che le velavano di una nebbia”.

Biancospino… già solo il nome evoca purezza, forza e bellezza. Bellezza, per i suoi stupendi fiori. Purezza, perché “bianco” è il colore del candore e della innocenza. “Spino” è simbolo di forza, difesa e attacco allo stesso tempo. Il nome botanico Crataegus, attribuito a Teofrasto, deriva infatti dal greco kràtos, che significa forza. Questo piccolo alberello della famiglia delle rosacee raggiunge più di cento anni di longevità: la medicina dei conventi lo riteneva il più efficace per combattere l’invecchiamento dei tessuti e soprattutto il protettore della circolazione cerebrale. Secondo antiche leggende, in virtù del suo vigore, la pianta sarebbe in grado di allontanare la presenza di spiriti maligni; per questo regalare il biancospino in occasione di un matrimonio o di altre cerimonie importanti rappresenta un messaggio di protezione e sostegno a beneficio di chi riceve il dono. I Romani lo chiamavano “alba spina” (spina bianca) e lo dedicarono alla dea Flora, che regnava sul mese di maggio, mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata appunto dal bianco dei fiori. Per questo motivo non venivano celebrate le nozze durante quel mese e se proprio era necessario farle, si accendevano cinque torce di Biancospino in onore della dea, per placare la sua ira.

Proprietà. Ricco di proprietà benefiche, il biancospino è stato anche definito ‘la valeriana del cuore’. Le sue foglie e i suoi fiori contengono una miscela di flavonoidi, antiossidanti potentissimi, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nella lotta al colesterolo. Potente è quindi la sua attività cardioprotettiva, che porta alla dilatazione delle arterie coronariche, migliorando l’afflusso e riducendo la pressione arteriosa. Presente anche una grande percentuale di vitexina, principio attivo che agisce come spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale. Un’azione sedativa e rilassante che è utile soprattutto nei pazienti molto nervosi e agitati, riducendo agitazione, nervosismo, angoscia e insonnia. Esistono varie forme di somministrazione, sia liquide che solide, per uso orale e per via parenterale. Normalmente si consiglia di assumere il biancospino come tintura madre, macerato glicerico, estratto secco o fluido o più semplicemente come tisana.

 

In cucina. Le bacche di biancospino si prestano alla preparazione di una gustosa marmellata, ottima spalmata su una fetta di pane imburrato, con biscotti di frolla o come accompagnamento alle carni bianche e rosse.

Attenzione! Il biancospino non presenta controindicazioni particolari. Come tutte le piante però può presentare effetti collaterali ed interazioni farmacologiche con altri medicinali: si consiglia comunque di consultare il proprio medico o il farmacista di fiducia prima dell’uso.

Dott Andrea Pitrelli

Dr. Andrea Pitrelli
Farmacista antroposofo
Farmacia Duomo – Milano
duomo@cofa.it
www.cofa.it

 

 

Tratto da “Erbario Magico”
24orenews.it Magazine Aprile 2022

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